TRASPARENZA E COLORAZIONE

Rino Rizzato per la quinta serata musicale nella Chie-sa Francese

La serata organistica con il padovano Rino Rizzato nel la Chiesa Francese di Berna è stata eccezionale. Le interpretazioni erano caratterizzate da un’eccitante co-lorazione, che diffondeva un’atmosfera, per così dire, “meridionale”; e ciò non solo nei pezzi quali la Canzone di Giovanni Gabrieli o l’opera 7 n.1 del Concerto in do maggiore, nella trascrizione di Johann Sebastian Bach.
Anche gli arrangiamenti “Von Gott will mich nicht las-sen” BWV658 e “Allein Gott in der Hoh’ sei Ehr” BWV663, così come il preludio e fuga in mi minore BWV548, hanno dimostrato la stessa tendenza ad una registrazione alleggerita dal punto di vista sonoro.
E’ stato però impressionante notare come l’organista ha saputo collegare queste tendenze con una gran trasparenza strutturale. I Canti fermi dei Corali sono stati accentuati in modo estremamente plastico, ma anche i registri obbligati sono stati adattati in modo chiaro. La fuga ha raggiunto una costruzione convincente, emanando una sensibilità sonora esente da qualsiasi atteggiamento ascetico.
Ambedue i tempi “Cantabile” e “Finale” della Sinfonia di Widor op. 42 Nr. 6 sono perciò venuti particolarmente incontro alle doti dell’artista. La logica della costruzio-ne, già identificabile in Bach, si è qui ulteriormente rafforzata, contro qualsiasi svalorizzazione nel banale. Rino Rizzato ha quindi evitato di cadere in un eccesso di ampollosità.
Non stupisce perciò che la propria composizione, alla conclusione di questa quinta serata musicale, “Toccata in do diesis”, abbia dato l’impressione di voler quasi riassumere le composizioni precedenti. L’ingegnosità, ordinata con una profonda conoscenza artistica, si è mani-festata in figure affascinanti, che hanno unito “moder-nità” ed espressione immediata.